> Il beneficio dell'inventario | di Liliana Salone
Maggio > Giuda Edizioni, Ravenna
IL CATALOGO DELLE COLLEZIONI APPARTENUTE AL PITTORE ROMANTICO CASPAR D. FRIEDRICH DIVENTANO I MATERIALI DELL’ENCICLOPEDIA VISIVA DISEGNATA DA LILIANA SALONE.
Ritrovato dopo anni di oblio, “Il Libro di Inventario della Collezione Friedrich” fu redatto nei primi anni del Novecento per catalogare e stimare il valore dei beni appartenuti al pittore più celebre del romanticismo tedesco, Caspar D. Friedrich. Stravagante collezionista, l’artista raccolse e organizzò una personale wunderkammer nella residenza di Greifwalder Oie. Compongono l’inventario innumerevoli oggetti e enigmatici documenti: frammenti di carte geografiche, piante officinali, reperti archeologici, miniature e monili, unguenti e veleni, ritratti di amici, nemici e sconosciuti.
Tutti collocati con minuziosa perizia in teche di legno, le raccolte appaiono come rebus indecifrabili, capitoli di una oscura enciclopedia in cui si intrecciano ricordi personali e memoria storica. Liliana Salone ricostruisce con disegni a matita, dettagliati e al contempo sintetici, in 36 tavole illustrate l’intero catalogo dei reperti, riaccendendo con malinconica fascinazione il ricordo delle cose perdute.
Anteprima sfogliabile
Alcune pagine
Liliana Salone nasce a Palermo. Ha studiato Architettura a Palermo e Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Inizia come disegnatrice di architetture utopiche e suoi lavori sono selezionati per la Biennale di Architettura di Venezia e per il Progetto Impossibile di Parma. Dipinge quadri ad olio di grande formato e partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. I suoi disegni sono stati pubblicati sulle riviste “Illyword” e “Hamelin”. Fa parte dei disegnatori del progetto G.I.U.D.A. Dopo aver trascorso un periodo a Londra, da dieci anni vive e lavora a Bologna.
Formato: 16×24 Pagine: 48 Prezzo: 10 euro + 3 euro di spedizione ISBN: 9788897980100
dal 29.11.2013 al 12.1.2014
zuni, Via Ragno 15, Ferrara
www.zuni.it
I disegni di Liliana Salone sono un tentativo, di raccogliere, catalogare, accumulare, collezionare il mondo, quello conosciuto ma anche quello sconosciuto, oscuro, inesplorato. Lavora disegnando
e ridisegnando elementi disparati il cui accostamento inusuale da vita a nuovi e inattesi significati.
I suoi disegni accomunando immagini reali a finzioni realistiche, danno vita ad universi paralleli, narrazioni oniriche. Nelle sue tavole ritroviamo oggetti di uso comune accanto a strumenti la
cui funzione appare misteriosa, eppure possibile, carte geografiche di luoghi inesistenti, frammenti di vita di personaggi mai esistiti ma assolutamente probabili. Spesso le sue narrazioni si
concludono in una tavola unica, come rebus i cui significati ci appaiono enigmatici e molteplici.
Liliana Salone nasce a Palermo. Ha studiato Architettura a Palermo e Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Inizia disegnando architetture utopiche e suoi lavori sono
selezionati per la Biennale di Architettura di Venezia e per il Progetto Impossibile di Parma. Dipinge quadri ad olio di grande formato e partecipa a numerose mostre personali e collettive in
Italia e all’estero. I suoi disegni sono stati pubblicati sulle riviste “Orlando”, “Lo Straniero”, “Illyword” e “Hamelin”. Fa parte dei disegnatori del progetto G.I.U.D.A. Dopo aver trascorso un
periodo a Londra, vive e lavora a Bologna.
Durante l’inaugurazione l’artista presenterà il suo nuovo libro “Il beneficio dell’inventario”.
Sabato 30 novembre alle 18.30
Il beneficio dell’inventario, Giuda edizioni 2013 presentazione con gli autori.
Alla scoperta dei libri di Giuda edizioni, incontriamo Liliana Salone e Marco Lobietti per conoscere Il beneficio dell’inventario, una graphic novel irregolare e un gioco visivo, destabilizzante e poetico, che invita a scoprire la narrazione per immagini.
Via Porro Lambertenghi, 20
20159 Milano
Telefono: 02 8706 3126
Libreria Didot via Passeri 34, Pesaro
Conversazione con Liliana Salone
Un’isola lontana, un artista discusso e amato, disegni e documenti dal significato ambiguo che riemergono dopo anni di oblio. Ecco gli ingredienti che compongono il repertorio visivo creato da Liliana Salone per questo irregolare graphic novel, costruito come un gioco visivo di esplorazione e scoperta, percorrendo il filo sottile del realismo scientifico e dell’immaginazione romantica. Venerdì 22 novembre alle ore 17 presso la Libreria DIDOT, in Via Passeri 34, Pesaro, l’autrice Liliana Salone presenta il volume Il Beneficio dell’Inventario (GIUDA edizioni, Ravenna 2013), con la partecipazione di Marco Lobietti (GIUDA edizioni). A seguire dalle ore 18 il pubblico è invitato all’inaugurazione della mostra delle tavole originali. L’esposizione continua fino a Venerdì 28 novembre.
di Silvia Geroldi
Caspar David Friedrich è il pittore tedesco che ha dipinto uno dei soggetti-simbolo del romanticismo: un piccolo uomo solo di fronte alla grandiosità incontenibile della natura. Muore nel 1840. Agli inizi del novecento, il funzionario Vasily Zhukovsky è inviato sull’isola di Greifswalder nel mar Baltico per redigere l’inventario dei beni lasciati da Friedrich al fine di determinarne il valore e procedere alle pratiche di successione ereditaria. Si tratta di una collezione di oggetti di varia natura, catalogati senza una logica apparente. Il libro (graphic novel? si può definire così?) consiste nell’alternarsi delle lettere di Zhukovsky – nostalgico, disorientato, frustrato dal fatto di non trovare una logica che spieghi il senso della collezione – alle trentasei tavole illustrate da Liliana Salone, affascinanti e criptiche. Continua
di Alberto Sebastiani
su la Repubblica SERA
www.repubblica.it
Trama. È pericoloso, a volte, entrare nelle officine, nei cassetti segreti, nelle stanze private di artisti importan- ti. Si possono scoprire cose indecifrabili. Come la colle-
zione surreale (non in senso metaforico) appartenuta a Caspar David Friedrich, il pittore tedesco (1774-1840) che coi suoi paesaggi ha mostrato l’immensità della natura e la piccolezza inquieta
dell’uomo di fronte ad essa. Ma quando all’inizio del Novecento Vasily Zhukovsky è mandato sull’isola di Greifswalder - nel mar Baltico, lungo le coste tedesche - incaricato di regi- strare,
classificare, redigere l’inventario degli oggetti custoditi nelle sue stanze, la sua collezione privata, si trova di fronte a cose estremamente differenziate, curio- se, incredibili, distribuite
nei cassetti e negli spazi della casa in maniera meticolosa, ma secondo una cataloga- zione e una sistemazione del tutto incomprensibile, in teche che sembrano rebus. Una “wunderkammer” con
documenti, carte geografiche, reperti archeologici, monili, unguenti e veleni, ritratti, arnesi per la fabbrica- zione di bauli e valigie, ex voto. Zhukovsky descrive la sua impotenza in alcune
lettere, mentre quegli oggetti sono lì che ci interrogano ancora oggi. E il libro di Liliana Salone, Il beneficio dell’inventario (Giuda edizio- ni), alterna le lettere dell’inviato disperato a
disegni che riproducono quei “rebus”, con tanto di indice analitico finale.
Stile. I disegni a matita di Liliana Salone costruiscono in 36 tavole illustrate l’intero catalogo dei reperti, una rap- presentazione frontale, come dipinti, o come curiose e
inquietanti carte dei tarocchi che raccontano una storia da decifrare. Viene da pensare che non a caso appaia la carta della Papessa, in questo catalogo, cioè la figura della conoscenza segreta
femminile. E anche se nei disegni di Il beneficio dell’inventario la Salone sembra restare scientifica, come Zhukovsky, questa riproduzio- ne frontale è una riscrittura che offre appunto 36
fram- menti di storie che scuotono, un po’ come le collezioni surrealiste, come la stanza di André Breton, che stupi- sce e suggerisce associazioni esplosive. Per l’incon- scio.
Pregi e difetti. Le esplosioni delle associazioni dell’in- conscio possono essere benefiche, e da qui forse «il beneficio» dell’inventario, che però può anche essere inteso nell’accezione che prevede il Codice Civile di fronte a un’eredità, che una persona accetta ma non vuole sia confusa con il suo patrimonio personale. Un altro rompicapo, che arricchisce un volume che può piacere per i disegni curati, che può incuriosire per la storia a cui allude (più che narra), ma che diventa dav- vero interessante se indagato senza beneficio d’inven- tario.
Da tempo Balloon aspettava il libro giusto da cui prendere il volo. Finalmente un’illuminazione: Il beneficio dell’inventario di Giuda, “Geographical Institute of Unconventional Drawings Arts”, casa editrice di Ravenna nata del 2011 per “indagare il tradimento delle immagini” attraverso fumetto, illustrazione, poesia e critica d’arte.
Un’isola lontana, un artista discusso e amato, disegni e documenti dal significato ambiguo che riemergono dopo anni di oblio. Ecco gli ingredienti che compongono il repertorio visivo creato da Liliana Salone per questo irregolare graphic novel, costruito come un gioco visivo di esplorazione e scoperta, percorrendo il filo sottile del realismo scientifico e dell’immaginazione romantica.
Mercoledì 9 ottobre alle ore 19 presso la Libreria Modo Info Shop, in Via Mascarella 24/b Bologna, l’autrice Liliana Salone presenta il volume Il Beneficio dell’Inventario (GIUDA edizioni, Ravenna 2013), con la partecipazione di Marco Lobietti (GIUDA edizioni).
IL LIBRO
Ritrovato dopo anni di oblio, “Il Libro di Inventario della Collezione Friedrich” fu redatto nei primi anni del Novecento per catalogare e stimare il valore dei beni appartenuti al pittore più celebre del romanticismo tedesco, Caspar D. Freidrich. Stravagante collezionista, l’artista raccolse e organizzò una personale wunderkammer nella residenza di Greifwalder Oie. Compongono l’inventario innumerevoli oggetti e enigmatici documenti: frammenti di carte geografiche, piante officinali, reperti archeologici, miniature e monili, unguenti e veleni, ritratti di amici, nemici e sconosciuti. Tutti collocati con minuziosa perizia in teche di legno, le raccolte appaiono come rebus indecifrabili, capitoli di una personale enciclopedia in cui si intrecciano memoria personale e ricerca storica. Liliana Salone ricostruisce con disegni a matita, dettagliati e al contempo sintetici, in 36 tavole illustrate l’intero catalogo dei reperti, riaccendendo con malinconica fascinazione il ricordo delle cose perdute.
INFO/BIO
Liliana Salone nasce a Palermo. Ha studiato Architettura a Palermo e Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Inizia come disegnatrice di architetture utopiche e suoi lavori sono selezionati per la Biennale di Architettura di Venezia e per il Progetto Impossibile di Parma. Dipinge quadri ad olio di grande formato e partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. I suoi disegni sono stati pubblicati sulle riviste “Lo Straniero”, “Illyword” e “Hamelin”. Fa parte dei disegnatori del progetto G.I.U.D.A. Dopo aver trascorso un periodo a Londra, da dieci anni vive e lavora a Bologna.
Sul numero di Agosto/Settembre 2013 – N.158/159 de LO STRANIERO
i disegni tratti da "Il beneficio dell'inventario" di Liliana Salone.
Lo straniero è una rivista mensile nata a Roma nel 1997, fondata e diretta da Goffredo Fofi con un nutrito gruppo di collaboratori.