di Ivano Porpora
su La Nottola di Minerva
Ci sono storie che hanno nella lunghezza la loro bellezza. Personalmente conto sulle dita di una mano di un addetto alla sega circolare libri che abbia letto e amato, e superino il valore magico mille; It, però, rimane la pietra miliare di quei romanzi in cui mi persi. (E mi ha cambiato anche la vita, ma di questo qui non si parlerà). Poco dietro, ma sotto quel limite definito, L’idiota e diversi altri; e, attorno alle 250-300, invece, il panorama s’affolla.
Guardo invece sempre con sospetto quei libelli – già il termine, libelli, pare avvicinarli agli opuscoli in fondo – che stanno sotto le 100 pagine (e pure Il persecutore di Cortázar, per dire, conta settantacinque pagine e per noi due recensioni: una di Andrea Ponso, qui, e una mia qui).
Alberico di pagine ne ha una quarantina. Eppure, ecco, eppure Alberico ce l’ho in ebook, e scopro di volerlo pure in carta. continua
Guardo invece sempre con sospetto quei libelli – già il termine, libelli, pare avvicinarli agli opuscoli in fondo – che stanno sotto le 100 pagine (e pure Il persecutore di Cortázar, per dire, conta settantacinque pagine e per noi due recensioni: una di Andrea Ponso, qui, e una mia qui).
Alberico di pagine ne ha una quarantina. Eppure, ecco, eppure Alberico ce l’ho in ebook, e scopro di volerlo pure in carta. - See more at: http://www.nottola.it/fumetto/note-a-margine-di-alberico/#sthash.ljMfjUV3.dpuf
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