Marjane Satrapi - nuovo fenomeno letterario nel fumetto di Igor Prassel


“I cannot praise enough Marjane Satrapi's moving account of growing up as a spirited young girl in revolutionary and war-time Iran. Persepolis is disarming and often humorous but ultimately it is shattering.”


Joe Sacco, author of Palestine and Safe Area Gorazde


Negli ultimi dieci anni la scena internazionale del fumetto d'autore sta vivendo una vera e propria rinascita. Sulla scia di Art Spiegelman e del suo capolavoro Maus, una storia a fumetti sulla vita di suo padre, un ebreo polacco che ha sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz, un gruppo di autori e autrici da parti differenti del mondo continua a presentare storie autobiografiche in forma di fumetto. Joe Sacco, maltese di origine, ha dimostrato con i suoi reportage a fumetti nei libri Palestina e Gorazde, che col fumetto si può fare anche giornalismo; la canadese Julie Doucet ci ha fatto sospirare con i suoi racconti dal suo diario a fumetti; gli svedesi Max Andersson e Lars Sjunesson hanno mischiato la finzione surrealista con la storia vera nei loro diari di viaggio dentro i Balcani, la croata Helena Klakocar ci ha regalato un splendido racconto tratto dal diario di viaggio con la sua famiglia nel mare Adriatico all’inizio della guerra in Yugoslavia e infine un gruppo di autori e autrici Francesi - Joelle Manix, Matt Konture, Lewis Trondheim, Joann Sfar, David B e Marjane Satrapi - hanno capito che il medium del fumetto non è affatto riservato alla sola finzione.


Marjane Satrapi ha scelto il momento giusto per presentarsi sul palco internazionale del nuovo fumetto con Persepolis, il suo debutto fumettistico in forma autobiografica, che è anche il primo libro a fumetti iraniano (anche se la prima edizione è uscita in lingua francese per la casa editrice parigina L'Association). In Iran ci sono molti artisti importanti nel campo della letteratura, il cinema o la caricatura, ma il fumetto non esiste, e così Marjane Satrapi, sotto l'influenza della Bande Desinee francese, ha riempito il vuoto semantico. All’inizio della sua carriera di disegnatrice Marjane, che ha studiato Belle Arti a Teheran e Arte a Strasburgo, era influenzata dal grafico americano Milton Glaser e voleva diventare una famosa graphic designer. I suoi primi successi arrivano con i libri per bambini. La svolta decisiva nella vita di Marjane Satrapi incomincia quando si trasferisce a Parigi, dove incontra un gruppo di giovani artisti francesi - Joann Sfar, Émile Bravo, Christophe Blain, David B. e Emmanuel Guibert - che per vivere pubblicano fumetti. I ragazzi la invitano a dividere con loro lo studio (l’atelier des Vosges) e specialmente David B., che con la sua Cronaca del grande male, intenso resoconto autobiografico del viaggio attraverso l'epilessia di Jean-Christophe, fratello dell'autore, apre gli occhi a Marjane e la incoraggia ad esprimere la sua storia in forma di fumetto. Nel processo di stesura della scrittura e del disegno della storia, Marjane si libera di una grande frustrazione:"...Da quando mi sono trasferita in Francia nel 1994, ho sempre raccontato storie sulla vita in Iran ai miei amici. Quando fanno vedere notizie sull’Iran in televisione sono sempre furiosa, perché quello che fanno vedere non rappresenta la mia esperienza. Per quasi venti anni ho dovuto giustificare che essere iraniana non è una cosa negativa...", e ancora dall’introduzione al libro pubblicato negli Stati Uniti: "The Shah stayed on the throne until 1979, the year he fled Iran to escape the revolution. Since then, this old and great civilization has been mentioned mostly in connection with fundamentalism, fanaticism and terrorism. As an Iranian who has lived more than half of my life in Iran, I know this image to be far from the truth. This is why writting Persepolis seemed of such major importance to me. I believe that an entire nation should not be judged by the wrongdoings of a few extremists. I also didn't want those Iranians who lost their lives in prisons defending freedom, who died in the war agains Iraq, who suffered under repressive regimes, or who were forced to flee their families and homeland to be forgotten. One can forgive but one should never forget." Il primo volume di Persepolis, uscito in Francia nel 2000 con introduzione storica di David B., nel quale l'autrice racconta la storia dell’Iran vista dagli occhi di una ragazzina di nove anni che ha vissuto con grandi aspettative la rivoluzione culturale islamica del 1979, diventa subito un grande successo. Ho avuto la fortuna di incontrare Marjane nel 2001 sul palco del teatro di Angoulême, alla cerimonia di premiazione (con Stripburger abbiamo ricevuto il premio per la migliore fanzine e Marjane si è guadagnata l'Alph-Art "coup de coeur", premio per la prima opera) e subito ho capito che era una persona intelligente e calorosa e senza montarsi la testa farà molta strada nel campo del fumetto. Le jury a été particulièrement ému par la justesse de ton et l'authenticité des sentiments contenus dans l'album Persépolis. La sobriété du dessin en noir et blanc reflète la sensibilité enfantine et met en relief l'imaginaire qui triomphe dans le cadre tragique de la société iranienne sous la dictature. Au-delà du contexte historique, ce récit a des accents universels. Lo stesso anno Persepolis I si é aggiudicato il premio Leone d'oro attribuito dal Centro Fumetto di Bruxelles. Il secondo volume le ha portato il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Angoulême 2002. Però non sono solo i premi a valorizzare l’opera di Marjane Satrapi. La terza e quarta parte di Perseplis é stata publicata a puntate sull’importante quotidiano francese Liberation e l'importante casa editrice americana Pantheon Books ha publicato Persepolis 1 e 2 in inglese nel formato hardcover. Un’altra soddisfazione per l'autrice è quella di incontrare il suo pubblico, che non è un tipico pubblico di accaniti lettori di fumetti, ma un pubblico indistinto, che predilige la letteratura "seria".


A questo punto soffermiamoci sulla storia di Persepolis. Con un senso acuto per i dettagli della vita quotidiana e la narrazione apparentemente semplice, Marjane Satrapi ci racconta la vita di una ragazzina, che comincia a diventare adulta all’inizio della rivoluzione islamica iraniana. La storia comincia subito prima della caduta dello Shah, continuando a mostrarci come Marjane (figlia unica) e la sua famiglia vivono gli anni della guerra contro l'Iraq. Marjane viene educata in una famiglia moderna e liberale, con il padre intellettuale marxista e la mamma femminista, entrambi politicamente attivi contro la dittatura brutale. Naturalmente Marji è affetta dalla loro lotta e diventa una giovane rivoluzionaria simpatizzante di Castro, del Che, legge testi sui rivoluzionari iraniani, segue la lotta di liberazione palestinese e l’aggressione degli Stati Uniti in Vietnam... In quel periodo la sua lettura preferita è un albo a fumetti intitolato "Il materialismo dialettico" con Marx e Descartes nei ruoli principali! Ascoltando le storie di suo zio e degli amici dei genitori, che sono stati torturati in prigione, Marji diventa presto adulta. Con l’avanzamento dei fondamentalisti islamici al potere, la paura e l'incertezza sostituiscono la speranza e il senso di nuove possibilità dell’inizio della rivoluzione culturale islamica. Da un giorno all’altro la vita quotidiana di Marjane cambia drasticamente: i ragazzi e le ragazze vengono separati a scuola, le ragazze devono portare il velo, i rumori di gente scomparsa si fanno sempre più vivi (fino alle stragi tipo incendi di sale cinematografiche con il pubblico chiuso dentro...). Nel libro Marjane rivela il suo disprezzo per l'integralismo già nella prima storia "Le Foulard". Come la maggior parte degli iraniani, anche i Satrapi devono cominciare a guardarsi intorno, a essere attenti alle parole, al modo di vestire in un periodo di conformismo oppressivo che incomincia a regnare in Iran. Come se tutto questo non bastasse, incomincia la guerra con l'Iraq, che porta a bombardamenti frequenti di Teheran, mentre migliaia di Iraniani (addirittura bambini di tredici anni) sono arruolati nell’esercito e mandati al fronte. In questo clima, la ormai quattordicenne Marjane incomincia a ribellarsi (all’inizio mediante la musica e gli abiti occidentali che i genitori le portano dalla Turchia per continuare con le sfide verbali agli insegnanti a scuola) e perciò i suoi genitori decidono di mandarla a studiare dalla miglior amica della madre a Vienna. Pur ritrovando la sua libertà individuale e sociale, Marjane ha difficoltà ad amalgamarsi con i suoi coetanei. La società di consumo laica la sorprende in modo negativo e a quel punto la giovane Marjane comincia a rivendicare le sue origini. Incomincia a frequentare la scena alternativa e piano piano, vivendo i primi amori veri, si ritrova per cadere di nuovo in una crisi esistenziale... Quando sua madre la viene a trovare a Vienna le porta un "bagaglio affettivo" che aiuterà Marjane a superarex anche i momenti più brutti. Il ruolo della mamma e della nonna é molto importante nella vita di Marjane. Con l'albo Broderies, uscito quest’anno nella collezione Cotelette de L’Association, dedicato a sua nonna, Marjane rompe il tabù e ci mostra il volto femminista della donna iraniana (tre generazioni di donne, bevendo il tè, parlano senza pudore di verginità, divorzio, amori, amanti, matrimoni forzati, sessualità...). Al momento in cui scrivo questo testo sto aspettando con ansia la quarta e ultima puntata di Persepolis, che porterà Marjane di nuovo in Iran al liceo delle Belle Arti fino al suo esilio finale in Francia... È da un bel po’, che non aspetto di finire di leggere una storia con tanta impazienza e, per dire la verità, spero che dopo averci raccontato metà della sua vita, Marjane ci darà ancora tante emozioni fumettistico-letterarie.



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