> R.A.M. Giovani artisti di Ravenna e Provincia

16 marzo - 21 aprile 2002

Galleria Artestudio Sumithra, Ravenna - Casa Rossini, Lugo (RA) - Galleria La Bottega, Ravenna - Galleria Essegi, Ravenna


Francesco Izzo


di Sabina Ghinassi

E' una pittura che dichiara apertamente le proprie radici, la propria storia quella del ravennate Francesco Izzo. Qui in mostra le ultimissime opere, due cicli del 2001, Natura e Primavera, nei quali si addensa l'ultimo capitolo di un racconto iniziato una decina d'anni fa con uno sguardo perso nel corpo di una pittura materica, densa e ad un tempo rarefatta in sospensioni improvvise. Filo d'Arianna per un percorso che, pur non essendo monotono, riflette un'estrema coerenza espressiva, sono la natura e quella particolare declinazione tutta padana dell'informale che è stata l'Ultimo naturalismo arcangeliano. Ma in Izzo questa dichiarazione di poetica così sincera non si traduce nel ritorno al confortante alveo di una tradizione supposta, già digerita, e quindi priva di rischi, ma nel partenza per una viaggio nel tessuto fisico e sensibile del mondo, pieno di azzardi, di decifrazioni, di ipotesi possibili. Restano la pittura, quella sì tradizionale, il gesto, ora vigoroso e fluido, ora svaporato e lieve, la materia pittorica, l'agglutinarsi di terre, l'emergere dei verdi preziosi ed intensi, carichi di vita umorosa, di luce e fragranza di pioggia.

In questo Izzo si tiene lontano dagli accordi struggenti, dalle urla rabbiose; le sue opere si inseriscono nel solco di una storia che appare intimamente lontana; non più assoli tragici, drammi. Ora quegli stessi teatri acquistano una vita che non nasconde se stessa, che non si occulta segretamente, ma libera il suo splendore più vero. Si mette in gioco nella sua autenticità, nella sua bellezza. Ogni quadro segna questo svelamento, questo stupore luminoso. Per Francesco si tratta quindi di segnare i momenti di una sorta di risveglio continuo della natura attraverso la pittura. Risveglio dei sensi, sincretico e quasi infantile che segue la libertà di indagine e di invenzione di un incantarsi di corpo e di mente, tattile ed insieme cerebrale, senza contraddizioni.