Egitto. Di graphic novel e rivoluzione

 

di  Valentina Marconi su Osservatorio Iraq

Un Egitto "altro" rispetto ai resort frequentati dai turisti occidentali: quello di Elettra Stamboulis è un "Egitto senza piramidi", tra storie di vita e fumetti che fotografano un paese alle soglie di un importante cambiamento. 

 

Quello di Elettra Stamboulis è un "Egitto senza piramidi: Storie e vita a fumetti dell'Egitto contemporaneo", un volumetto edito dalla casa editrice Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts (altrimenti detta G.I.U.D.A.) nel 2011, dove l’autrice s'interroga sin dalla prima pagina sul significato intellettuale di due graphic novel ambientate al Cairo.

La prima è "Metro" di Magdi Shafee, mentre la seconda è "Cairo Blues" del pugliese Pino Creanza. In entrambi in casi, a fare da protagonista è la vita quotidiana dell'affollatissima capitale egiziana, con tutte le sue peculiarità.

 

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